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- Che supporti si usavano per scrivere in passato?

Oggi siamo abituati a scrivere su carta che può avere formati e grammature oltre ad altre particolarità come colore, taglio, ecc. ecc. Ci dimentichiamo spesso però che, con la scrittura si sono, di pari passo, evoluti anche i supporti scrittori.

Le tavolette cerate, furono molto utilizzate in tempi antichi, unitamente ad uno strumento incisorio, venivano chiamate "tavole" e potevano essere utilizzate separatamente o rilegate anche più di due esemplari insieme. Si presentavano in varie dimensioni, di forma rettangolare, imbiancate con il gesso e ricoperte di cera. La cera aveva un colore piuttosto scuro, per questo venivano chiamate "le tavolette tristi".

Il papiro, altro non era che il risultato della lavorazione della pianta omonima. Era composto da liste sottili sovrapposte e incrociate, che venivano ricavate dalla parte interna del fusto, tagliata longitudinalmente. Le liste venivano poi bagnate, pressate e asciugate. Quindi venivano raschiate con conchiglie levigate ed infine i fogli ultimati (di lunghezza variabile tra i 15 e i 35 cm) venivano arrotolati. Il papiro è sempre stato considerato il materiale scrittorio per eccellenza. Si è diffuso presso i Greci dal VI secolo a.C., ma è stato introdotto a Roma più tardi.

La pergamena è frutto di una lavorazione ben differente rispetto a quella del papiro. Prima grande differenza è l'origine animale (pelle non conciata) e non vegetale. Infatti la pergamena altro non è che pelle di pecora, di capra o di vitello opportunamente depilata e fatta asciugare sotto tensione. Riuscì a soppiantare il papiro perché molto più resistente e di lunga durata. Era così preziosa che addirittura veniva raschiata per essere riscritta di nuovo. (da qui il termine PALINSESTO o pálin psestòs, cioè letteralmente "raschiato di nuovo").

di filigrana, invece, si inizia a parlare con l'avvento della carta (che soppianterà la pergamena) e altro non è che il marchio di fabbrica della cartiera produttrice e rappresenta uno dei riferimenti più importanti per la datazione e la localizzazione della carta e per la ricostruzione della storia dei codici manoscritti o a stampa. Esistevano formati molto più grandi di quelli odierni, tanto che i fogli venivano per comodità ripiegati, da qui l'espressione "in folio".

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