Riflessioni di passaggio...
Siamo abituati a pensare, interpretare e capire le cose in base al periodo in cui viviamo, che con le sue regole, convenzioni, tabù, ecc. ecc. condiziona inevitabilmente il nostro essere. Ci dimentichiamo spesso di come tutto infondo sia relativo e di come possa diventarlo anche un detto famoso come questo
Verba volant, scripta manent |
Ma cosa vuol dire di preciso... e soprattutto, come è cambiato nel tempo in suo significato relativo?!
Questa locuzione latina tradotta letteralmente, significa "le parole volano, gli scritti rimangono". Questo antico proverbio, che trae origine da un discorso di Caio Titus al senato romano, insinua la prudenza nello scrivere, perché, se le parole facilmente si dimenticano, gli scritti possono sempre formare documenti incontrovertibili. Tanto è vero che se vogliamo stabilire un accordo, è meglio mettere nero su bianco quanto stabilito, piuttosto che ricorrere ad accordi verbali facilmente contestabili.
Tuttavia è da notare che questo conosciutissimo proverbio aveva in origine una valenza del tutto opposta. In un'epoca in cui i più erano analfabeti, era stato coniato proprio per indicare che le parole viaggiano, volano di bocca in bocca, e permettono che il loro messaggio continui a circolare, mentre gli scritti restano, fissi e immobili, a impolverarsi senza diffondere il loro contenuto.
Quando si dice la relatività!