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- Matrimonio di convenienza?

C'è chi sostiene che l'uso della tecnologia dei computer abbia avuto un impatto importante sulla grafologia, nonostante sia sicuramente recente e tecnicamente differente ripetto a quest'ultima. Ma come il computer potrebbe essere in grado di coadiuvare la grafologia?
Gli aspetti da valutare sono molteplici, da un lato si guarda alla capacità di insegnare più chiaramente la materia con un metodo oggettivo e di fare quindi, analisi più accurate grazie a software specifici, dall'altro si fa riferimento alla possibilità di realizzare migliori ricerche tramite PC.
Bisognerebbe vedere se tutto ciò sia possibile e se sì, eventualmente, come mettere in pratica il connubio PC/Grafologia.

Vediamo un po' più nello specifico i vari punti, iniziando dall'impartire nozioni tramite computer.
Sicuramente si potrebbero trovare numerosi vantaggi dall'uso del PC, gli studenti avrebbero una risposta immediata alle domande, sarebbero in grado di lavorare al proprio ritmo e il computer riuscirebbe a focalizzare il lavoro sulle aree problematiche con maggiore riservatezza, impossibile per l'insegnamento in aula. Chi sostiene questa metodologia di lavoro indica anche degli svantaggi (limitati a mio parere perchè non di carattere tecnico), di tipo prettamente economico, in quanto i costi di utilizzo del software sarebbero enormi, per non parlare dei problemi connessi all'aggiornamento dell'hardware e del software.
Per quanto riguarda l'analisi vera e propria della scrittura, ci sono discordanti opinioni da parte dei grafologi, da un lato c'è chi (a ben ragione, da parte di chi scrive) asserisce che un Pc non è in grado di fare l'attività di un grafologo, ma dall'altro c'è anche chi dice che il Pc può "togliere" una massa di lavoro enorme al grafologo, soprattutto nelle misurazioni. Per la serie, il computer fa il lavoro tecnico ma la valutazione è lasciata al grafologo.

La domanda nasce spontanea, come diceva Lubrano anni addietro, a cosa servirebbero il PC, il software potente, ecc. ecc. se alla fine le conclusioni le tira il Grafologo (com'è giusto che sia)? Un buon grafologo ha bisogno tra le altre cose di fare "amicizia" con lo scritto che ha in mano, lo deve "sentire", studiare, valutare, non è che si mette lì col righello a tirar righe e fare misurazioni millimetriche, sarebbe un lavoro troppo asettico e privo di "sentimento".

Certo, la Grafologia è sentimento, è cuore e pancia e credo che sia per questo che i veri grafologi siano pochi, in particolare per quanto riguarda la parte delle analisi di personlità e di coppia. Il Grafologo in sè dovrebbe avere un sentimento di comprensione ed aiuto nei confronti degli altri, semza comunque, mai sconfinare in ciò che non gli compete.

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