Nella psiche umana la componente femminile e quella maschile vengono chiamate da Jung Anima e Animus. Le due realtà coesistono sia nel maschio che nella femmina, anche se in proporzioni diverse. La componente femminile concepisce il nuovo, il pensiero e la creatività, mentre il maschile orienta, ordina e gestisce. Un'accentuazione di una delle due componenti sia del proprio sesso che sotto forma di Anima per gli uomini e di Animus per le donne provoca, nella donna un'indebito livello di coscienza e di autocontrollo (in quanto il maschile è la coscienza e il femminile è l'inconscio) a scapito del sentimento riducendo le capacità di avere emozioni. E viceversa provoca nell'uomo l'irrompere di una emozionalità difficilmente controllabile. La giusta componente di Anima consente all'uomo di esprimere apertura, disponibilità, tenerezza e amorevolezza nei confronti della donna e del figlio; la giusta componente di Animus conferisce alla donna la coscienza di sé, lastabilità, la riflessione, il potere decisionale e organizzativo, che sono qualità tipiche del maschile psicologico.
Anima e Animus vengono rappresentati con immagini o figure tipiche diffuse ovunque e in ogni epoca (Archetìpi): per esempio l'angolo esprime la potenza dell'uomo. L'angolo è una forma intrusiva, combattiva, "spigolosa", che rappresenta la simmetria maschile. In questa figura si evidenziano tutti i connotati di potenza, pesantezza, aggressività attribuiti da millenni all'indole maschile. La posizione eretta simboleggia il "maschio", il procreare, la forza fisica, metaforicamente virile e riproduttiva. Gli archetìpi ci parlano delle immagini appuntite, delle forme lunghe e alte come simbolo del sesso maschile. Inoltre parlano del potere di penetrazione in ogni campo, della forza non solo fisica, ma anche mentale. Il simbolismo maschile è caratterizzato dall'immagine dell'aratro che taglia il terreno, lasciando il campo scanalato e che penetra il suolo dall'alto: sono gli stessi processi compiuti dall'uomo nella sfera sessuale. Infatti, nella mitologia e nella nostra vita onirica la terra è sempre strettamente connessa alla figura femminile.
Le linee curve rappresentano la bellezza della figura femminile: la sinuosità, l'eleganza, la leggerezza, la frivolezza con la quale si muove una fanciulla. La curva rappresenta l'assimetria femminile, è avvolgente, circonda le forme e la realtà. Convenzionalmente la donna è estratta dall'uomo: dei due esseri, essa è "inferiore"; alla sua raffigurazione viene concesso un minor numero di linee; la curvatura comprende due stadi dell'esistenza di una donna: quando riceve il seme della nuova vita umana e quando la crea.
Le azioni di curvare e chinare sono funzionalmente caratteristiche della donna. Essa si piega durante l'inseminazione, all'atto del parto, e ancora, quandonutre e protegge il proprio bambino.
Anche nel camminare la donna si piega, il suo incedere non è uniforme come quello dell'uomo. Essa è più flessibile dell'uomo, sia fisicamente che mentalmente. "oscillare" è tipico del sesso femminile.
Nella grafologia morettiana il carattere é basato su quattro dinamiche universali della psiche: Assalto, Attesa, Resistenza e Cessione. La Cessione rappresenta la psicologia femminile, mentre l'Assalto e la Resistenza fanno parte del maschile psicologico.