Non è casuale la scelta dell'analogia con gli scacchi. Anche in questo caso, come per la scrittura, dobbiamo vedere oltre il semplice gioco e capire che si tratta di qualcosa di molto più rilevante: la vita. Questo è l’insegnamento del gioco degli scacchi. Non vi trova solo un passatempo, ma anche, commisuratamente alle proprie capacità intellettive, un supporto speculativo, una via che dall’azione porta verso la contemplazione. Ognuno può trovare qualcosa di “familiare” del proprio percorso esistenziale con una o più parti di questo gioco.
Giusto per curiosità occorre dire prima di tutto che il gioco nasce in oriente, in India (gli Indiani attribuiscono un misterioso significato alla progressione geometrica effettuata sulle caselle della scacchiera; essi stabiliscono un rapporto fra la causa prima, che domina tutte le sfere ed a cui tutto fa capo, e la somma del quadrato delle caselle della scacchiera), e poi è stato diffuso grazie ad Arabi e Persiani.
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…il Re, che aveva di buon grado accettato la richiesta, una volta che i suoi consiglieri lo ebbero informato che la semplice richiesta dei chicchi di grano corrispondeva alle riserve del regno per otto anni, e non potendo mancare alla parola data, non trovò soluzione migliore che quella di eliminare fisicamente il suo creditore…