Oggi dobbiamo più che mai fare i conti con le nuove tecnologie, che a partire dagli anni ’90 in poi, sono entrate prepotentemente nella nostra vita quotidiana.
In particolare la tecnologia è utilizzata per svolgere compiti di “ordinaria amministrazione”, e in questo ci si rende conto dell’evoluzione che nel tempo hanno avuto determinate situazioni; se ad es. un tempo per scambiarsi un messaggio era necessario scrivere a penna, successivamente è arrivato il telefono fisso e poi, più recentemente, quello senza fili che ha portato con sé il tanto discusso SMS. Per ragioni di agilità, scioltezza, risparmio di tempo, è sempre maggiore la necessità di guardare poco alla forma di ciò che si realizza e purtroppo si è notato nei tempi più recenti, che si inizia a perdere anche il contenuto, con le sue sfumature… si preferisce molto più “snocciolare” concetti complessi con un “TVTTBAM”, piuttosto che scrivere una frase del tipo “L’amore vero è come una farfalla tra le mani: se la stringi troppo muore ma se la lasci se ne va... accarezzala e sarà sempre con te”, che seppur possa sembrare sciocca e/o banale lascia almeno trapelare l’impegno della mano che ha scritto, guidata da un cervello che ha pensato e da in cuore che ha sentito.
Questa sorta di rivoluzione culturale, se dapprima ha iniziato ad espandersi fra i giovani, oggi sempre più si sta divulgando anche fra i giovanissimi, non è raro vedere dei bambini, anche molto piccoli, che iniziano a digitare sulla tastiera del PC piuttosto che impugnare un pennarello e fare un bello scarabocchio.
Da più parti ormai fioccano i commenti negativi su questo stato di cose, anche perché da recenti studi realizzati guarda caso in America, si è potuto, con certezza, definire che lo stato mentale dei bambini risulta più stimolato e quindi più pronto, sveglio e migliore nel complesso, se da piccolissimi iniziano a usare penne, matite, pennarelli o qualsiasi altro strumento che gli permetta, dapprima di scarabocchiare, e poi a scuola di scrivere.
Vero è che il progresso non si può fermare, perché vorrebbe dire fermare la natura stessa dell’uomo, come anche è vero che non è opportuno abbandonarsi alle facilitazioni tecnologiche, però magari si potrebbe trovare una via di mezzo… sarebbe un’idea quella di creare i così detti “banchi a due piazze” ovvero un sistema (a partire da quello scolastico) che permetta di prendere il buono sia della penna che della tastiera.