Non ci pensiamo nè facciamo caso, infondo scrivere è una cosa normale per tutti, ma la scrittura ha una caratteristica fondamentale, è univoca.
Come un'impronta digitale ci identifica e ci rende unici, e quindi distinguibili gli uni dagli altri (e di conseguenza inimitabili). Quando ci sono state impartite le prime lezioni di scrittura alle scuole elementari, c'è stato dato un modello calligrafico da seguire, di riferimento (che tra le altre cose cambia di cultura in cultura, fateci caso) ma questo modello non serviva a voler rendere identiche le nostre scritture, bensì ad omologarle ad uno stile e a delle modalità riconoscibili da tutti.
Il passo successivo e fondamentale, è quello che ci ha visti rendere la scrittura nostra, cioè ci ha resi artefici della sua personalizzazione, con quei tratti e segni che inevitabilmente nascono, crescono e si sviluppano col nostro intelletto. La scrittura è infatti viva e si evolve con la persona che la possiede. Nasce, cresce e muore proprio come noi, o meglio, come il nostro cervello e il nostro cuore, da cui inevitabilmente dipendiamo.
Vi lascio con questo bellissimo pensiero tratto da un meraviglioso film "L'attimo fuggente", spero che faccia emozionare e riflettere voi come è successo a me :)
"... Ci teniamo ad essere accettati, ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano strani e impopolari, anche se il “gregge” può dire “Non è beeeeene”.
Come ha detto Frost, “due strade trovai nel bosco e io…io scelsi quella meno battuta, ed è per questo che sono diverso”. Voglio che troviate la vostra camminata adesso, il vostro modo di correre e passeggiare, in ogni direzione, comunque vogliate, che sia fiero o che sia sciocco, sta a voi!..."