La storia della Grafologia è altamente interconnessa con la storia della scrittura. A questo proposito
non si può non parlare dei monaci amanuensi, che si occupavano di effettuare delle trascrizioni di codici, in una ben specifica sezione del monastero, chiamata Scriptorium.
All'interno dello Scriptorium, seduto con un leggio di fronte dove appoggiare l’originale, il monaco si serviva di semplici strumenti: un calamaio di argilla o di corno contenente gli inchiostri, la penna d’oca tagliata in punte diverse secondo le necessità della grafia, una riga di legno ed uno stilo a mina di piombo per tracciare la rigatura e costruire la gabbia o “specchio” di scrittura. Quando venivano commessi degli errori o si intendeva riutilizzare la preziosa pergamena, la scrittura veniva cancellata con l’uso di un coltello o “raschiatoio”. La decorazione, cornici, capolettera, iniziali ornate, era opera di specialisti in grado di stendere i delicati colori vegetali, la polvere e la foglia d’oro per i particolari più preziosi.
non si può non parlare dei monaci amanuensi, che si occupavano di effettuare delle trascrizioni di codici, in una ben specifica sezione del monastero, chiamata Scriptorium.
All'interno dello Scriptorium, seduto con un leggio di fronte dove appoggiare l’originale, il monaco si serviva di semplici strumenti: un calamaio di argilla o di corno contenente gli inchiostri, la penna d’oca tagliata in punte diverse secondo le necessità della grafia, una riga di legno ed uno stilo a mina di piombo per tracciare la rigatura e costruire la gabbia o “specchio” di scrittura. Quando venivano commessi degli errori o si intendeva riutilizzare la preziosa pergamena, la scrittura veniva cancellata con l’uso di un coltello o “raschiatoio”. La decorazione, cornici, capolettera, iniziali ornate, era opera di specialisti in grado di stendere i delicati colori vegetali, la polvere e la foglia d’oro per i particolari più preziosi.
Lo scriptorium di Fonte Avellana è costruito secondo le regole della misura aurea , la divina proporzione di Vitruvio, le precise regole matematiche e trigonometriche che ne ispirano la costruzione, conferiscono allo scriptorium di Fonte Avellana un’armonia, una luminosità e un’acustica perfette.
In particolare l’imponente blocco dello scriptorium di Fonte Avellana, ha un’asse perfettamente orientato in senso nord-sud con il grande arco disposto esattamente verso i quattro punti cardinali, tale da rendere questo luogo sublime funzionante come orologio e calendario solare.
Nelle ore centrali del giorno, nella sala entra un solo raggio di luce attraverso la monofora alta della parete meridionale. Il raggio si sposta poi lentamente dalla parete orientale verso quella occidentale. Quando attraversa la linea mediana della sala è mezzodì. Nel corso dell’anno il sole non cade sullo stesso punto della linea mediana e la lunghezza dello scriptorium è tale che il 22 dicembre, giorno più corto dell’anno o solstizio d’inverno, il raggio arriva esattamente in fondo alla sala, sulla porta d’ingresso. Il 21 giugno, giorno più lungo dell’anno o solstizio d’estate, il raggio arriva sul primo gradino della parete opposta all’ingresso.
Visitate Il meraviglioso Monastero di Fonte Avellana, un luogo di pace e spiritualità, conosciuto in tutto il mondo grazie anche al XXI Canto del paradiso di Dante:
« Tra ' due liti d'Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che ' troni assai suonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria. »