I sumeri si preoccuparono di attribuire la paternità dell'invenzione della scrittura a un loro eroe leggendario: Enmerkar.
Enmerkar è stato un mitico re sumero fondatore della città di Uruk. Era figlio di Meshkegiaggart re-sacerdote del villaggio di Eanna che verrà inglobato in Uruk. Secondo la Lista dei re sumeri il suo regno durò 420 anni. Alcuni hanno identificato Enmerkar con il costruttore della Torre di Babele ricordata nella Bibbia.
Enmerkar è stato un mitico re sumero fondatore della città di Uruk. Era figlio di Meshkegiaggart re-sacerdote del villaggio di Eanna che verrà inglobato in Uruk. Secondo la Lista dei re sumeri il suo regno durò 420 anni. Alcuni hanno identificato Enmerkar con il costruttore della Torre di Babele ricordata nella Bibbia.
Una celebre leggenda narra le traversie di questo mitico sovrano di Uruk (antenato dello stesso Gilgamesh) alle prese con Ensukeshdanna, re di Aratta.
I due interloquivano tramite un messaggero che, povero lui, veniva inviato da una corte all'altra per riferire messaggi sempre più minacciosi ma anche sempre più lunghi e difficili da ricordare ... il poveretto proprio non riusciva a tenere a mente tutte le parole, tanto che si arrivò al punto che il Re di Uruk parlò come un "torrente in piena" facendo crescere a dismisura il suo discorso e il messaggero, la cui lingua si era fatta pesante, non riusciva a ripeterlo.
Problemone... le parole non potevano certo perdersi nel vento perché il signore di Aratta doveva conoscere tutto ciò che Enmerkar sentiva e pensava, c'erano grandi interessi in gioco! Allora Enmerkar prese dell'argilla, l'appiattì come una tavoletta e vi scrisse sopra.
Grande invenzione!
Nessuno prima di lui aveva mai scritto un messaggio, la scrittura ancora non esisteva.
L'importanza della scrittura fu tale che molte divinità sumeriche furono investite del mandato di "soprintendenti". Il dio Nabu era patrono degli scribi; mentre la dea Nidaba fu nume tutelare degli archivi reali. Nindub era dio-architetto che disegnava progetti templari sulle tavolette. Belet-Seri era la dea-scriba assunta come "segretaria" dei giudici dei morti, a lei spettava il compito di scrivere nell'argilla il destino del defunto nell'aldilà.
Tutto ciò per dire che nonostante fossero "neo-scrittori" già i sumeri avevano compreso la grande utilità ed importanza degli scritti.
Chissà se si riuscirebbe a grafologare una tavoletta d'argilla, saremmo noi dei miti nell'impresa?!