In realtà, nonostante il titolo, l'articolo è ipotetico o meglio vuole cercare di capite se può esistere la proporzione:
Grafica : Comunicazione Visiva
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Grafologia : Comunicazione Interiore
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In fondo a pensarci bene, l'obiettivo del grafico è di comunicare attraverso i segni o gli scritti, quindi la funzione della grafica è quella di porsi come tramite tra chi vuole comunicare e il pubblico cui la comunicazione è diretta.
La grafica si esprime a suo modo, attraverso la semplificazione, l'elaborazione, la manipolazione o la traduzione di messaggi, di forme o elementi artistici, essa stessa è Arte... e il grafico ha evidentemente un suo stile e una sua originalità che si esprimono facendo ricorso al suo modo d'essere (alla sua interiorità), per rappresentare al meglio le sue idee.
Sappiamo anche che negli ultimi anni si è accresciuto il patrimonio simbolico a disposizione dei grafici, tanto è vero che nei progetti di comunicazione visiva possiamo notare come l'autore, per determinare una particolare sensazione sul fruitore, attinga ad una vasta gamma di simboli, e qui entra in scena anche il discorso Grafologia.
Le forme condizionano molto le scelte degli elementi da usare nel contesto grafico, perchè esistono in chi guarda (prima ancora di leggere o fare qualsiasi tipo di valutazione) delle "forze" archetipiche primitive: in poche parole l'uomo reagisce agli stimoli in maniera prima di tutto, istintiva.
L'Archetipo diventa un centro di energia che viene sfruttato da chi progetta, per produrre la ripetizione e la rielaborazione di determinte esperienza. Esso si manifesta anche attraverso i segni grafologici perché esprimono idee e sentimenti di cui non siamo del tutto coscienti e di cui non abbiamo un totale controllo.
Chi scrive o chi compone un testo non si rende conto della simbologia intrinseca dello scritto che sta vergando, tanto meno pensa a come la scrittura stimoli chi la guarda.
In conclusione, sarebbe interessante scoprire se esistono realmente delle implicazioni grafologiche nei progetti di comunicazione visiva, confrontando l'analisi del temperamento del progettista (la sua scrittura) e quella del suo lavoro. Tanto più interessante sarebbe fare uno studio approfondito sulle sensazioni che tali progetti suscitano in chi li osserva (ad oggi infatti gli studi sono limitati, più che altro, alla scelta dei caratteri tipografici e alla disposizione degli stessi sul foglio).