Arrivati alla scrittura di un noto mafioso, ci venne indicata come piena di energia, potenzialità e capacità, intese come forza fisica, mentale, psicologica e capacità nei rapporti.
Dunque, di primo acchito questo spiazza (per lo meno all'epoca io rimasi perplessa), sembra quasi impossibile che qualcuno che si sia reso capace di efferati delitti possa essere tutto questo, eppure...
Lo studio della Grafologia aiuta anche a guardare bene a qualcosa che va oltre i rigidi schemi duali a cui siamo stati abituati. Spesso per convenzione e per rendere le cose più semplici, ci si abitua a pensare che le cose, le persone, gli accadimenti, rientrino o nel bene o nel male... forse però non è così semplice.
Il dualismo è una convenzione del tutto umana, non esiste in natura, ma per quieto vivere siamo stati inseriti in un sistema meglio controllabile tramite le regole, i tabù, i moralismi il cui unico scopo è far scattare nei più, un senso di frustrazione profonda se non si riesce a rimanere in certi schemi.
Ora, non mi fraintendete, non è mia intenzione affermare che le regole non servano, anzi, ma mi piacerebbe riuscire ad intendere le cose come se fossero prive di intenti positivi e/o negativi.
Grafologicamente un individuo non è mai buono o cattivo, al massimo è più o meno capace di gestirsi e di fare esperienze in base alle sue potenzialità, che oggettivamente possono essere più o meno ampie.
Una scrittura non è mai positiva o negativa, ogni parte dello scritto individua la complessità dell'individuo, mettendone a fuoco gli aspetti dominanti (bianchi e neri) ma anche tutta la scala di grigi, che a volte fanno la differenza. Perchè chi scrive infondo, mette su un foglio la sua vita, passata, presente e futura, con tutte le sue sfumature.
Sarebbe forse molto più semplice vedere la vita in un'ottica esperienziale e non dualista!
Sarebbe forse molto più semplice vedere la vita in un'ottica esperienziale e non dualista!