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- Grafologia ed etnie - Il Greco


Sarebbe arduo cercare di racchiudere in poche righe, la storia immensa dei greci, quindi ho deciso di fare una piccola introduzione storica, parlando di un personaggio mitologico che mi ha sempre molto affascinata: Νέμεσις. Nemesi (per i più, figlia della Notte e dell'Erebo) era una dea molto bella (tanto che viene raffigurata con caratteristiche simili ad Afrodite ed a Temi) di cui Zeus si era follemente innamorato, ma che rifiutava costantemente i fovori che lui le accordava (per motivi ovvi). Cercando di sfuggirgli, si trasformò in un'oca selvatica, ma Zeus, trasformatosi in un cigno, la raggiunse a Ramnunte. Lì Nemesi depose un uovo, che abbandonò subito. Un pastore lo scoprì e lo portò a Leda regina di Sparta.

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- Grafologia ed etnie - Il Tibetano

Il "nodo infinito": simbolo classico del modo in cui tutti i fenomeni sono interdipendenti tra loro. Non avendo né inizio né fine, simboleggia anche l’infinita conoscenza e saggezza. Il "fior di loto": simbolo di purezza in quanto, benché affondi le sue radici nel fango degli stagni, produce candidi fiori al di sopra dell’acqua. Rappresenta quindi la purezza, particolarmente quella spirituale.
Sono solo alcuni, tra i più noti simboli (di buon auspicio), che ci fanno capire come quella tibetana sia una cultura non solo antica, ma profonda e piena di significati che vengono veicolati anche tramite una complessa simbologia.
Questo ha avuto, evidentemente, un riflesso consistente anche nel linguaggio scritto tibetano, che ha delle forti peculiarità. Prima però di addentrarci nel significato grafologico del tibetano, è d'obbligo un breve excursus storico, sulla nascita di questa particolarissima lingua scritta....

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- Grafologia ed etnie - L'Ebraico


Menorah, Kippah... ancora nulla ci sovviene, ma forse se dico Stella di Davide, diaspora, terra del latte e miele... subito la mente accomuna queste parole all'ebraismo (senza dover necessariamente richiamare immagini ben più conosciute ma scontate).

L'ebraico affonda le sue radici nella lingua dei Fenici che, grazie alla loro abilità di navigatori e mercanti, imposero la loro lingua, come la lingua commerciale di tutto il Mediterraneo antico (grazie soprattutto alla facilità con cui poteva essere scritta e letta). ...

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- Grafologia ed etnie - Il Cinese

Cina: lanterne rosse, bacchette, tanto riso e un magnifico dragone. Sono solo alcune delle immagini che associamo a questo enorme paese, che ha una cultura millenaria e vanta delle grandi particolarità anche rispetto alla storia della sua scrittura.

Sicuramente si tratta di una delle lingue più antiche, tant'è che ne troviamo traccia già 6.000 anni fa. Si tratta di una lingua che ha avuto grandi mutamenti, si è passati da disegnare (pittogramma), all'ideare (ideogramma), dai concetti concreti anche a quelli astratti, quindi. Fu poi la scoperta e l'uso di carta e pennello che la scrittura cinese riuscì ad essere codificata, già dai primi secoli dopo Cristo, quando, per motivi politico/amministrativi, la Cina imporrà a tutti i sudditi (quelli in grado di leggere e scrivere ovviamente), di utilizzare una scrittura comune (che è poi quella arrivata fino ai nostri giorni). ....



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我爱你

- Grafologia ed etnie - Il Cirillico

Quando sentiamo parlare di cirillico, la mente di molti, spesso, tende ad agganciare a questo termine immagini particolari, di terre fredde, di tundra, di popolazioni dalle pelli pallidissime e al contempo statuarie, fiere, col "petto in fuori".
Effettivamente la storia delle popolazioni slave è immensa, come immensa ed interessantissima ne è la cultura. Poteva essere diverso per la scrittura?!

La storia della sua nascita è quasi leggendaria, la tesi più accreditata, la fa risalire all'esigenza che ebbe il principato di Kiev, di riunificare la popolazione russa, partendo proprio dalla lingua/religione. Sarebbe quindi stato affidato a due fratelli (uomini di chiesa), Metodio e Costantino (poi divenuto Cirillo, da cui il nome dell'alfabeto), il compito di unificare questo enorme popolo che aveva due differenti anime:
- la occidentale che scriveva in greco - la slava che si esprimeva con l’antica scrittura glagolitica...

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Я тебя люблю

- Grafologia ed etnie - L'Arabo

Iniziamo il nostro viaggio fra le diverse scritture, partendo dalla lingua araba. Cercheremo così di dare una spiegazione a quanto affermava il Pulver, quando diceva che "...l'uomo scrivendo descrive se stesso...". Volendo dare un'interpretazione estensiva alla sua affermazione, è evidente che ognuno di noi quando si "descrive", mette in luce anche aspetti derivanti dalla cultura e dall'etnia di appartenenza.

La scrittura araba deriva dall’antico alfabeto aramaico ed è uno dei tre moderni alfabeti semitici (insieme all’ebraico e al siriano). Diffusa anche fuori dei paesi arabi (in Iran, Afghanistan e Pakistan) questa lingua oggi è parlata e scritta da più di 200 milioni di persone e include oltre 30 varietà linguistiche (egiziano, algerino, marocchino, ecc.).
Scrivere correttamente in arabo, significa necessariamente dover possedere un dinamismo grafico (che mette in luce un ampio grado di vivacità mentale e fisica) che ha bisogno di mano ferma e sicura, dotata di una grande qualità del tracciato....

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- Il triangolo no... non lo avevo considerato!!!

Parlando di Grafologia si è portati a far riferimento oltre che ai segni, anche ad altri concetti quali: pressione, velocità e spazio.
Non ci facciamo caso più di tanto, ma quando scriviamo questi tre elementi si combinano sempre tra loro e si influenzano reciprocamente. In realtà questo accade, perchè quando si scrive si utilizzano queste tre forze, miscelandole tra loro; la nostra mano è capace di imprimere un'energia nello scritto, che nella sua totalità è data dalla somma delle tre forze menzionate sopra.
Volendo fare un esempio estremamente semplicistico e per assurdo rapportando tutto ai numeri, potremmo dire che se la nostra mano è in grado di sprigionare una forza pari a 10, questo 10 sarà composto per esempio da 3 di pressione, 3 di velocità e 4 di spazio. E' ovvio che cambiando ad esempio la pressione e portandola a 6, anche la velocità e lo spazio cambieranno, diminuendo a 2 (per esempio).

Da qui si deducono due cose fondamentali:

• primo che spazio, pressione e velocità sono sempre collegate fra di loro;
• secondo che ogni persona è in grado di sprigionare un tot di energia nello scritto, che sarà diversa da individuo a individuo.
(entrambi importanti soprattutto in ambito peritale).

In particolare questo secondo punto è molto interessante, soprattutto nel campo peritale, sia in relazione alle simulazioni che alle dissimulazioni.
La questione è delicata e ci fa ragionare su un fatto e cioè che, se una persona ha un'elevata forza scrittoria sarà in grado di utilizzarla sia al massimo ma anche in gradi più ridotti; mentre se un individuo ha in partenza, una forza limitata, non sarà mai in grado di simulare lo scritto di chi invece ha elevati livelli di energia.
Insomma, per tornare all'esempio numerico di prima, se un soggetto X è in grado di esercitare scrivendo, una forza massima pari a 10, non sarà mai in grado di simulare la scrittura del soggetto Y se quest'ultimo ha una energia scrittoria pari a 30. Mentre il nostro soggetto Y con forza pari a 30, avrà più possibilità di dissimulazione della propria scrittura e sarà benissimo in grado di simulare la scrittura dell'individuo X.

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