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- La Grafologia che cambia... e diventa telematica?

C'era una volta il grafologo il cui scopo principale era decifrare ciò che dalla scrittura trapelava. Suo
interesse principale non era tanto quello che si scriveva a livello contenutistico, ma come lo si scriveva dal punto di vista gestuale.

C'era un volta il grafologo, ma oggi? Oggi è una figura destinata a scomparire per due motivi principali:
  • primo fra tutti la sempre più scarsa approvazione da parte di chi vede dal di fuori questa professione. Nel tempo si è per molti consolidato quello che inizialmente aleggiava come sospetto, i grafologi non hanno alcuna base per affermare ciò che dicono. Colpa di quanti si improvvisano grafologi non avendo basi formative adeguate o non avendone affatto (e poi si vedono i bei risultati spiattellati dai media, uno fra tutti il caso Schepp, che ancora oggi ha proprio i tratti del ridicolo).
  • il secondo motivo è che sempre meno si usa la "Signora penna". La tecnologia, per certi aspetti, porta alla regressione, e quello della scrittura a mano ne è un esempio. E non si tratta solo di dire scioccamente e/o ironicamente, che si vendono sempre meno penne, ma piuttosto che questo tipo di atteggiamento conduce ad una disorganizzazione, mentale a cui tutti noi siamo stati improntati (chi più chi meno) andando a scuola ed imparando a scrivere. Sempre più nelle istituzioni scolastiche si sente la necessità di utilizzare le nuove tecnologie e di fare progetti su progetti, tralasciando il vero abc. Addirittura si vorrebbe mettere un tablet nelle mani di un bambino delle elementari!!! Sarebbe (per chi scrive) da bandire.
Tornando a noi, quanti ancora utilizzano la penna per scrivere una cartolina (se ancora esistono le cartoline), per scrivere una busta o un post-it per degli appunti? Forse pochi. Non possiamo però arrenderci così, all'evidenza che tutto passa e sparisce. E' possibile dunque, già da adesso capire cosa sostituirà il vecchio foglio di carta scritto e se soprattutto, sarà possibile individuare comunque dei tratti di personalità?!
La risposta forse è affermativa, oggi sempre più infatti, dilagano i social network e le e-mail, ed è proprio attraverso di essi che vengono impressi sentimenti e stati d'animo. Certo la forma è standardizzata, ma la modalità di espressione, la foggia dello scritto dove le mettiamo?
Chi scrive ha sempre uno stile, non solo nel contenuto ma anche nella forma, nello scegliere certe parole anziché altre, nell'appaiare certe lettere, nell'impaginare, nell'usare gli spazi, nell'utilizzare i bianchi e i neri ecc. ecc.

Dunque sembra proprio che anche in questo caso, mai citazione risultò più appropriata di quella di Lavoisier 
« Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma » :)

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