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- Simpaticone... ne?!

Parlando di inchiostri non può non venire alla mante il più "simpatico" di tutti! L'inchiostro simpatico infatti, è da sempre fonte di curiosità per gli addetti ai lavori e non. 
Un tempo utilizzato anche per operazioni di spionaggio, ancora oggi determina l'interesse di chi si vuole cimentare nella pratica dell'alchimia scrittoria. E' sì, perchè alla fine dei conti simpatico o meno, questo inchiostro è frutto di ingegnose reazioni fra varie sostanze. Esistono vari metodi più o meno naturali per riprodurre delle scritture "segrete", vediamole brevemente:
  • Il più semplice è quello fatto di succo di limone, che diventa visibile esponendo il foglio a una fonte di calore: questo provoca la parziale carbonizzazione del succo di limone, che compare quindi come una traccia marrone. La stessa cosa si può ottenere con acqua zuccherata.
  • Altra possibilità è quella di utilizzare il succo di limone e la tintura di iodio, che non avrà alcun tipo di reazione sulla carta là dove presente l'acido citrico.
  • Altri inchiostri simpatici sono la soluzione acquosa di solfato rameico, che, esposto a vapori di ammoniaca, assume un colore azzurro e la soluzione acquosa di acetato di piombo che, esposta a vapori di acido solfidrico, si trasforma in solfuro di piombo (nero).
Gli inchiostri descritti fino a questo punto, dopo il trattamento rimangono visibili.
  • Perticolarmente ingegnosa è invece la soluzione acquosa di cloruro cobaltoso esaidrato, che è resa evidente col riscaldamento (per disidratazione del sale di cobalto, che diventa azzurro) ma che ha la particolarità di poter scomparire di nuovo se raffreddata in atmosfera umida.

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