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- L'inchiostro che si mangia

Esistono varie tipologie di inchiostro e anche se generalmente oggi si parla di composti chimici, bisogna ricordare sempre che se ne conoscono diversi anche di origine naturale.

Forse il primo che viene alla mente è il Nero di seppia, un inchiostro che per poter essere utilizzato va estratto dalla vescica dallo stesso animale, e poi conservato in ambiente refrigerato.


L’inchiostro di seppia contiene varie sostanze che variano in quantità e concentrazione, a seconda della specie, anche se comunque in generale, si possono individuare principalmente la melanina e il muco (non mancano di solito piccole quantità di taurina, acido aspartico e acido glutammico, lisina, ecc.).

Comunque come è facile intuire, anche dal nome di certi primi piatti, il nero di seppia forse è più conosciuto dai buongustai che dai cultori della “penna”. Di colore e gusto inconfondibile, sa gratificare i palati più esigenti.

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